Monday, November 28, 2005

Pantaloni per tutti

Devo andare in una ridente cittadina emiliana nel weekend per un meeting di musica.
Lo so da mesi, e ho deciso di portare la famiglia. Per questo, da molto tempo, mi sono assicurato una prenotazione nell'unico hotel bello e centrale della citta'.
Arriviamo venerdi' sera e prendiamo possesso della camera. Il piccolo Ale, dall'alto dei suoi 5 anni di eta' e di esperienza negli alberghi, commenta subito: "Niente male, questa stanza, per essere una suite". Grace nota subito che il riscaldamento e' troppo alto, i letti non sono orientati in posizione feng shui e in bagno c'e' un cattivo odore. La reception viene avvisata immediatamente e corre ai ripari.
Aperitivo al bar dell'hotel e cena di pesce all'annesso ristorante. "Mica ho voglia di cercare trattorie in giro. Piove, fa freddo, ceniamo qui".
La sera, dopo cena, Grace va a vedere vari concerti del festival con una amica. Io metto a letto i bambini e resto nella hall dell'albergo a leggere, con un bel calice di vino rosso, in un raro momento di tranquillita'.

Sabato mattina: giro di negozietti. I bambini pretendono le carte di Yughi Yoh: una bustina, 4 euro. Grace davanti a una vetrina mi dice: "Guarda che bella sciarpa, hai bisogno di una sciarpa, basta con queste cose tristi e grigie che hai addosso da anni. Te la regalo io, ok? E' il mio regalo di Natale, entriamo!".
Natale e' tra un mese, comunque entriamo, Grace vede, sceglie, compra, va alla cassa: "No ho il bancomat, va be' paga tu". Grazie per il regalo, tesoro.

Pomeriggio: tutti alla fiera della musica a sentire babbo che parla a una conferenza.
La sera chiedo a Enrico, mentre sta seduto sul gabinetto, se gli e' piaciuta.
"Quanto e' durata?", mi chiede. "Un'ora circa". "Beh, diciamo che 25 minuti erano buoni. Dopo i primi 25 non ho piu' ascoltato". Grazie per la schiettezza, tesorino.

Si suona ovunque: alla fiera, nei locali, e negli hotel. Il piccolo Ale, a cena, mi dice: "Ho fatto mission impossible con la ragazza che cantava. Poi lei mi ha sorriso e mi ha detto ciao".
Poco dopo, in camera: "Io volevo stare giu' con quella ragazza...."
E mentre gli rimbocco le coperte: "Io non vedo l'ora che e' mattina, perche' cosi' incontro quella ragazza e facciamo una colazione squisita".
Il fascino della pop star.

Domenica mattina, in piazza c'e' il mercato. Io di nuovo alla fiera, Grace in giro per bancarelle.
A pranzo in un' osteria chiedo:"Hai trovato qualcosa di bello?" Che domande. "Pantaloni per tutti!". Bene, anche per me? "No per te no".

Friday, November 18, 2005

Estratto conto, anzi non conto un cazzo

Arriva l'estratto conto della mia carta di credito, e di quella di Grace, che aggetta direttamente sul mio conto in banca.

"Grace, qui compaiono due spese di 49,90 ciascuna da Zara lo stesso giorno. Sara' sicuramente un errore...".
"No, no, e' giusto. Erano due cose che costavano uguale".
"Scusa, e questi 179 euro da...."
"Quelli sono i pantaloni".
"Ah. E questi 52..."
"Il cappello che mi hai regalato".
"Ti ho regalato un cappello?".
"Si, dai, ti ricordi? Quello bello..."
"Ah, si, bello".
"Ah, ti volevo dire, sai quando ieri mi hai accompagnato a vedere quella palestra? Beh, bellissima, fanno un sacco di corsi, c'e' la piscina, un bel bar, beh, volevo dirti che mi hai fatto un regalo".
"Cioe'?"
"Mi sono iscritta".
"Ah, bene, quanto?"
"690 euro. Pero' per 14 mesi! E poi pensa che tra i corsi compresi nel prezzo c'e' anche pilates, cosi' risparmio sul corso che sto facendo adesso, che costa moooolto di piu'!"

Monday, November 07, 2005

Spend the Weekend

Sabato. Sono tornato ieri sera da una trasferta di 3 giorni. Grace ieri era di riposo dal lavoro. Eppure, quando si sveglia, un'ora dopo che ho preparato la colazione ai bambini, lamenta un fastidioso mal di collo che le provoca scariche elettriche sull'avambraccio destro, e imputa il sintomo alla carenza di frequentazione delle sedute di Pilates in questo periodo di iper-lavoro che la impegna ben 4 giorni la settimana, lasciandole venerdi' sabato e domenica di liberta'.

Domani sera ospiteremo amici a cena. In vista della soiree vengo spedito dal macellaio, dal verduriere e dal panettiere. "Dal panettiere prendi i panini integrali al sesamo di quelli morbidi, non fare che mi prendi quelli lunghi che sono piu' duri. Dal macellaio la pancetta tagliata a cubetti, dal verduriere le cime di rapa e i broccoli, cosi' faccio le orecchiette". Sono sicuro che sbagliero' tantissimo. "E passando fermati dal giornalaio cosi' mi compri Vanity Fair e la colla per l'astuccio di Enrico". Ok.... "E il nuovo Geronimo Stilton!", incalza il bambino.
Torno trionfante dalla spedizione, pieno di sacchetti, mentre nel frattempo Grace ha prenotato una visita dall' osteopata. Da chi? "Un osteopata, guarda, hai presente Isa? Beh, l'ha salvata! Lei stava a pezzi con la schiena, poi e' andata da questo e l'ha rimessa in sesto perfettamente!". Ma non andavi gia' l'anno scorso da uno cosi'? "Quello era il fisioterapista che mi aveva consigliato Giulia!". Ah, scusa.

Ovvio che, dovendo preparare la cena per gli ospiti tra sole 36 ore, a pranzo si va al ristorante, "...ma prima passiamo da un negozietto che devo ritirare una cosa". Cosa, scusa? "Dei copripiumini".
I copripiumini sono quella cosa che da Ikea non costa un cazzo, mentre nel negozietto in questione, gestito da due sciure milanesi con la erre moscia, vengono realizzati da una sarta, su misura, in tessuto pregiato sopra e sotto. "In effetti sotto potevamo mettere anche un tessuto meno caro - osa dire con sfrontatezza la proprietaria - ma cosi' e' come averne due, lo puo' usare anche al contrario". Beh, e' una prospettiva entusiasmante. Grace non osa neanche dirmi quanto costano, ma nel frattempo mi fa vedere la scarpiera che ha ordinato nello stesso negozio, che pero' e' ancora il legno grezzo e verra' dipinta a mano da un artigiano tailandese con colori bio-ecologici.
Gia' che c'e', Grace compra una elegante confezione di piccolissime zollette da zucchero, ognuna delle quali presenta addobbi natalizi fatti a mano. "Guarda che carine!". 9 zollette, 9 euro. E si sciolgono come le altre, nel caffe'. "Beh, non si puo' dire che sia un bene durevole", oso dire mentre pago. La sciura del negozio mi guarda come se fossi un homeless della stazione.

Pomeriggio: io ad accompagnare Enrico che deve giocare una partita di calcio, e ad aspettarlo all'aperto nella pungente umidita' dell'oratorio. Grace dal parrucchiere.

Domenica mattina: per la cena di stasera mancano gli aperitivi, il vino e l'acqua gassata. La rosticceria di lusso dove Grace e' cliente affezionata e' chiusa. Meno male. Unica Esselunga aperta: Viale Papiniano. Praticamente come andare al concerto degli U2. Una ressa insopportabile. Parcheggio completissimo, pioggia battente, macchine in terza fila, gomitate per un carrello, file ovunque.
Sopravvivo, anche se quando sono quasi alle casse arriva l'ordine di Grace di prendere i frutti di bosco, che sono all'inizio, e percorrere con il carrello contromano quell' inferno di corridoi e' una impresa che neanche le tre Mini Cooper nell' originale "Italian Job" con Michael Caine avrebbero osato affrontare.

Torno a casa, dove Grace e' incazzata come una furia perche' la sarta ha sbagliato le misure del copripiumino e l'arrosto e' bruciato.
In compenso i bambini sono pronti ad uscire per andare al ristorante giapponese a mangiare "gli spaghetti ciccioni".

La sera, i nostri ospiti hanno apprezzato molto le zollette di zucchero di Natale.