Tuesday, April 25, 2006

Bombe d' Egitto

Avevo in programma un bel post per narrare le gesta di Grace alle prese con la vacanza egiziana, regina dei negozietti di ninnoli e in giro per il deserto a dorso di cammello. Poi ieri è arrivata la notizia degli attentati terroristici a Dahab, e mi è passata la voglia. Siamo tornati da tre giorni da una terra dove ci sono solo sassi, sabbia e povertà, ma dove il turismo che cresce sul bordo di quel mare meraviglioso riesce a far vivere meglio tante famiglie.
Eravamo a Marsa Alam, molto piu' a sud di Dahab. In un posto fantastico costruito con gusto ed in soli 6 mesi da 2000 operai. Formichine veloci come quelle che costruirono le piramidi migliaia di anni fa. Mano d'opera raccattata tra i giovani gi Assuan, molti dei quali oggi lavorano li' e i posti simili. Lo stipendio medio di un operaio è di 12 euro al mese. Un ragazzo che lavora alla reception, in una situazione di estremo privilegio solo per il fatto di essere in un ambiente pulito, con aria condizionata e ordinatamente vestito, ci ha detto che arriva a circa 40 euro al mese. Con un quarto di lira egiziana, equivalente a 4 centesimi di euro, una famiglia riesce a comprare 5 pagnotte. Quando gli lasci due euro di mancia gli hai risolto la settimana.
Hassan, il ragazzo che ci serviva il te' nella tenda sotto le stelle, ci ha salutati sorridente perchè andava a casa a trovare la moglie e il figlio nato da 20 giorni, che possono mangiare e avere una casa perchè lui prepara il te' ai turisti, a sei ore di strada da casa sua.
Le bombe di Dahab, come quelle di Sharm El Sheik l'anno scorso, possono mettere seriamente in crisi questo sistema. Dove siamo andati noi erano quasi tutti italiani e tedeschi. A Dahab erano soprattutto egiziani in vacanza. Viene da dire che non bisogna lasciare che la paura vinca, che in Egitto bisogna andarci lo stesso, perchè negli alberghi e nei villaggi tutto è controllato (le bombe di ieri sono state messe in un mercato nel centro di un paese) e perchè sulle strade di grande comunicazione c'è un posto di blocco ogni 500 metri. Però se la strage di Dahab fosse successa pochi giorni prima della nostra partenza, chissà se noi saremmo partiti. Per il momento c'è solo il silenzio, e la preghiera per chi ieri era in vacanza ed improvvisamente adesso si trova tra le mille stelle di quel cielo infinito. Salaam Alaykum.

2 Comments:

At 11:03 AM, Anonymous Anonymous said...

Appena ti ritorna la voglia, scrivi di Grace la'. Perche' secondo me aiutera' nel suo piccolo quella gente.

 
At 1:05 AM, Anonymous Anonymous said...

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