Vacances proletaires
immaginando, al rientro dalle vacanze, racconti mirabolanti su località
esclusive popolate da VIPs e capitani d' industria, con Grace che spopola
tra le boutiques e gli hotel di Capri e Costa Azzurra. Invece no, ed è
proprio questo il bello.
Siamo infatti reduci da una vacanza deliziosamente "proletaire" in un
bianco paesino del Gargano, sempre il solito, dove andiamo da 7 anni, ma non la famosa Vieste, ne' il tanto decantato Salento, meta dei new radical chic, bensì uno di quei posti dove è ancora possibile, per una famiglia di 4 persone, avere per tutto il mese di Agosto un appartamento vista mare a 5 minuti a piedi dalla spiaggia e altrettanti dal centro abitato per 1800 euro, e con altri 200 al mese avere il tuo ombrellone con lettini e sdraio in un comodo lido. Al "Twiga" di Forte dei Marmi la stessa cifra la paghi per un giorno, e il mare e' pure molto piu' brutto.
Una vacanza che, in linea di massima, rispecchia il mio ideale di relax estivo-familiare, e dove la mia giornata tipo si svolge così: prima colazione "healthy" a casa con té e cereali, capatina dal giornalaio, che non è una semplice edicola, ma un negozio di giornali all'antica, dove il titolare e' l' intellettuale di sinistra del paese, che vende anche libri, quaderni e guide di viaggio, ascolta classic rock alla Peter Frampton e Eagles oppure Radio Capital, e con il quale, dopo avere comprato i giornali del mattino, si discetta su massimi sistemi quali la crisi dell'editoria.
Supplemento di colazione al bar del lido, caffè e chiacchiere con gli amici della spiaggia. Sistemazione su sdraio sotto ombrellone e lettura secca dei giornali per tutta la mattina, supplementi compresi, interrotta solo dal bagno con i figli, occasionali castelli di sabbia o partita a biliardino.
Pranzo a casa cucinato amorevolmente da Grace, a base di delizie locali,
cozze, pesce, peperoni, cacioricotta eccetera, durante il canonico TG5 delle 13
comprensivo di rubrica "Gusto", e pennichellona pomeridiana fino alle 16
circa. Ritorno in spiaggia e lettura di libro fino alle 19 con le consuete
sporadiche interruzioni ludico-balneari.
Cene in ristorantini tipici o pizzerie del luogo con nomi tipo "Gianpizzaiolo", con famiglia e amici, oppure uscitina dopo-cena in paese per gelato e bancarelle, e a mezzanotte massimo a
dormire. Meraviglioso.
E qui viene il bello, cari Grace-fans. Troppo facile fare la Vip tra i Vips in Costa Smeralda o a St. Tropez. Provate voi ad avere come vicini di ombrellone non Furio Colombo e Petruccioli, come a "L'ultima spiaggia" di Capalbio, ma Gianni il macellaio, provate ad avere come compagni di giochi dei bambini dei truzzolotti che si picchiano tutto il giorno urlandosi "Cacacazz'!", "Chi t'a'mmuort'!", raccontano barzellette sconce, ed insegnano a tuo figlio di 4 anni a dire "T' riench' 'e mazz't' " ( ti riempo di botte ) in perfetto accendo foggiano. Provate ad avere come picco dell'entertainment estivo non un dj set di Pete Tong al Pacha ma un concerto di Umberto Tozzi al molo. Provate, in questa Italia "vera", ad essere Grace.
Infatti, nella giornata ideale descritta poco fa, dov'è Grace? Be', in linea
di massima, non c'è. E' con le amiche.
La mattina esce prima di tutti per prendere il caffè, con le amiche, e fare la spesa.
Arriva in spiaggia a cose fatte: bambini incremati e sistemati a giocare, teli stesi sulle sdraio, e io che mi sono finalmente seduto con i giornali due secondi prima che arrivasse.
di Dolce e Gabbana di dubbia provenienza, fino ad un enorme tamburo per la pizzica (ballo folcloristico pugliese) autografato dall'artigiano ottantenne.
Segue la canonica frase "Beh, io comincio a salire a casa a preparare il pranzo". Quindi a me la raccolta bambini, recupero di entrambi dai flutti, asciugamento, ritrovamento degli stessi da nascondigli vari, recupero teli, costumi, giornali, e risalita verso casa.
Anche i pomeriggi di Grace sono pieni di impegni che vanno dalla ceretta all'erboristeria, dal parrucchiere al negozietto etnico, alle visite di cortesia, mentre io dormo e i bambini giocano a pallone per strada come dei ninos delle favelas.
Quando Grace si ferma all'ombrellone ( "Finalmente un attimo di pace..." )
sfoglia l' immancabile Vanity Fair, si immerge nell'ultimo David Leavitt, o commenta le foto del numero di Agosto di AD, la rivista fatta apposta per far sentire pezzente chiunque, con "le ville piu' belle del mondo".
A casa, occupa militarmente l' I-pod e l'accrocchio "On tour" che lo amplifica, e programma a ripetizione solo gli album di cover di Paul Weller, Negramaro, Seu Jorge, e "le piu' belle canzoni di Sergio Caputo". Io posso ascoltare quello che voglio solo quando lavo i piatti.
In un Agosto vessato dal maltempo ovunque, anche in Sardegna, sul Gargano invece i giorni di brutto tempo sono stati due. Per il resto, bellissimo, sempre. In quei due giorni siamo riusciti ad andare al ristorante anche a pranzo, e sono bastati perchè Grace potesse dire che faceva brutto e freddo per tutto il resto del mese. Bastava una nuvoletta all'orizzonte, appena visibile in un cielo azzurro con il sole allo zenith, per sentirla dire "Vedi? Viene brutto anche oggi".
Io sono tornato dalle vacanze. Lei ancora no. Sono ripartito con il bagagliaio pieno di olio, salsa di pomodoro del contadino, liquori locali, olive locali, vini locali, il tamburone da pizzica, il surf di Spiderman, e naturalmente il cuscino di Grace, quello di Milano, che le avevo portato in Puglia perchè non può mica dormire con un cuscino qualsiasi, deve avere il suo.
Stasera al telefono mi ha detto che ha già prenotato telefonicamente le prossime 12 sedute di Pilates a Milano perchè si sente in colpa che in vacanza ha mangiato troppo, "...mi sento gonfia, devo smaltire". Mi ha detto anche che quando tornera' le piacerebbe trovare a casa una cena a base di sushi,e i bambini, in coro "E per noi gli spaghetti cinesi!".